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Dalmazia 2010

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25/08/2010 13:58 #47796 da Pipinot
Dalmazia 2010 è stato creato da Pipinot
Stufi dell'inutile rombo delle moto d'acqua, intolleranti verso le bananone a traino di potenti motoscafi, annoiati dei tunzi-tunzi delle discotece stagionali, la consulta familiare ha partorito la meta di massima per le due settimane di vacanza: la penisola di Peljesac, in fondo alla Dalmazia a 6-700km da Trieste, senza un navigatore che tanto la strada è una sola, la statale 8 "Jadranska Magistrala". O meglio: ci sarebbe la nuovissima autostrada A1, ma abbiamo considerato che non è panoramica ed inoltre pagare per farla ad una media di 80kmh mica ci attirava.

Chi può vantarsi, come me, di cavalcare i 50Cv del Joker ha sviluppato una certa sensibilità all'orografia del viaggio e quindi, a meno di non fare due settimae in Padania, tutto si misura in partecipati saliscendi, in piccole sofferenze per ogni cambio di marcia, in gioiose discese in quinta, in ansiosi frenomotore sul tornante spettacolare. E di spettacoli la Magistrala ne offre parecchi: un susseguirsi di baiette, panorami sulle monumentali isole, profumati "autogrill", centinaia di alberi di fico carichi e senza padrone... tutto invita alla sosta.
Dopo Rjieka, scendendo verso sud la la strada impegna in circa 180km di curve, per poi calmarsi in zona Zadar e riprendere il tortuoso cammino da Spalato a Ploce: altri 140km di curve. La cosa grottesca sono i cartelli stradali: si susseguono decine e decine di "curve pericolose" con la didascalia ora 300mt, 400mt, 700mt ecc tanto da chiedersi perchè non abbiamo messo due cartelli con scritto 170.000 e 140.000mt... astuzie del ministero del turismo?

La sera prima della partenza, un giretto per caricare acqua e naturalmente... panico! Spia dell'acqua lampeggiante e lancetta temp a fondoscala... alcune bestemmie mi hanno subito precluso la possibilità di una tappa a Medugorie. Mi fermo, palpo i manicotti, pressione c'è, temperatura tiepida, echeccazz.... consulto il forum e mi tranquillizzo: al massimo esplode la testata.

Il venerdì 6 agosto prima della partenza controlli preliminari: un'occhiata alle webcam dei valichi di frontiera e delle autostrade slovene e croate : traffico in aumento ma ancora tranquillo. Appena uscito dall'ufficio trovo la famiglia e alle 15 si parte, direzione Rjieka.

Da Trieste si taglia l'Istria in paesaggio prealpino, scalando dolcemente senza problemi fino a circa a 700mslm, per poi scendere a Rjieka. Nel breve tratto di autostrada croata (pedaggio 1euro, Joker sta nella classe 2), da Rupa a Rjieka si trova subito il rifornimento gasolio (1.07euro/lt) e GPL, (0.6euro/lt). Dai panorami montani, l'arrivo a Rjieka è segnato dall'aprirsi verso lo splendido golfo. Il contrasto è notevole: in pochissimi km anche la vegetazione cambia, dagli abeti, ai lecci, ai fichi d'india. Si costeggia la città sulla tangenziale alta, una serie di gallerie e poi l'uscita acrobatica a Bakar, dove la mia compagna deve chiudere gli occhi perchè lo svincolo costringe a percorrede quasi 360° di viadotto che si avvita nel vuoto (45.311198° 14.532489°). A Bakar, cittadella arroccata e protetta da un fiordo, inizia il percorso sulla statale 8.

Usciamo sul mare aperto ed iniziano anche le località turistiche storiche, un po' affollate vista la stagione e la vicinanza alla città di Rjieka. Qualche breve coda (la statale è attraversata da gente in ciabatte con materassini che non possiamo arrotare) e dopo Novi Vinodolski la strada prende quota e carattere. Prima della costruzione dell'autostrada A1, che scorre parallela dietro i monti, il traffico era piuttosto intenso, ma ora la guida è decisamente piacevole: quelle due spanne in più rispetto al sedile di una sardomobile permettono di godere appieno del panorama alla nostra destra delle isole di Krk, Rab, Pag. Sparuti paesini, tra roccia, mare e bassa vegetazione mediterranea, siamo sempre su saliscendi, mai ripidi, che toccano il mare ed arrivano a 100-300mslm. E' sera ed i cartelli di alcuni autocamp (sorta di piccoli campeggi essenziali) occhieggiano dal bordo della strada: sono in minuscole baiette, purtroppo a pochi metri dalla statale, quindi saltiamo e cercheremo una sosta libera.

Entriamo a Sveti Jurai ( 44.929550° 14.919965°), paesino sul mare, nonostante il segnale di divieto di transito (ai mansardati, direi dal disegno). Parcheggiamo facilmente; il posto è molto tranquillo, turismo discreto, un paio di ristorantini dove ceniamo alle solite cifre, ma soprattutto piccolo parco giochi per le bimbe. La particolarità di questo posto è l'isoletta davanti al porticciolo e le forti risorgive che rendono il bagno decisamente corroborante. Sarà eletto a sosta anche nel rientro in Italia. Ripartiamo con il buio.

A Karlobag notiamo alcuni camper in sosta sul parcheggio del molo (44.524029° 15.073294°) con gente che si prepara decisamente per la nanna: che sia una rarissima area di sosta consentita dalla legge croata? Valuto che 50 metri dalla strada potrebbero essere suffcienti per non disturbare il sonno; un consulto familiare e decidiamo che non ci piace... sarà il piazzale asfaltato, sarà la banda rock che suona in lontananza nella piazzetta del paese, togliamo il disturbo e proseguiamo.

In una località indefinita (44.371405° 15.273178°) troviamo una breve rientranza dove dormiamo. La rientranza era protetta da una parete rocciosa, ma ac usa sonno leggero e dormendo in soffietto ho cominciato a sentire i pochi veicoli che passavano già all'alba. Mi rigiro per un po' e ad un ora decente scendo dalla famiglia al pianterreno. Apriamo il portellone e facciamo colazione con il panorama del mare e dell'isola di Pag. Fatti pochi scalini tra le alcune casette turistiche faccio il bagno nelle acque cristalline; il resto della famiglia, registrata la temperatura, non cede alla tentazione.

Proseguiamo ed a Starigrad, non lontano da Zadar, iniziano i primi insediamenti turistici: la catena montuosa del Velebit che ci ha finora accompagnato sulla sinistra degrada e lascia spazio per qualche acro di terreno conquistato da alcuni alberghetti, campeggi, market e panifici; sano turismo popolare, niente darsene o yacht lussuosi ed il mare che qui si chiude diventa (relativamente) lacustre. Passiamo sotto l'autostrada A1 abbastanza trafficata: è sabato ed il turismo centroeuropeo sta cominciando a riversarsi verso il sud. Dopo un km passiamo il ponte (44.224802° 15.531033°) sullo stretto che collega il mare chiuso di Novigad. Vogliamo andare subito sulla costa e la statale purtroppo ci fa perdere 15' tra il caldo ed i semafori della tangenziale di Zadar.

L'obbettivo della giornata è giungere all'isola di Murter per il renzez-vous con altri jokeristi. Appena usciti dalla zona industrial-commerciale di Zadar, tutto torna piacevole e ci fermiamo a Sukosan, acqua non eccezionale, ma paesetto gradevole, dove ci accatiamo burek e dolcetti e parcheggiamo facilmente davanti al mare per il pranzo. Ci "attardiamo" (ma poi ha senso quando non hai orari o prenotazioni?) con un indigeno che ci racconta la sua vita e ripartiamo verso sud.

Murter (collegata alla terraferma da un ponticello) è piuttosto affollata, essendo davanti al parco nazionale delle isole Koronati, che attira con numerose offerte di gite in barconi, tutti quelli che non si possono permettere lo yacht. Gli altri jokeristi che ci avevano preceduto hanno fatto fatica a trovare una piazzola nei 4-5 campeggi dell'isola, ma confidiamo che sabato molti stanno mollando le tende e saremo i primi a sostituirli. Così è stato e tra le varie offerte scegliamo il campeggio più raffazzonato, il Kosirina. Entrati ci dirigiamo verso l'estremità rustica e troviamo posto fronte mare (43.793653° 15.606813°) a 50mt da una rara spiaggetta di ciotoli; più che fortuna è che qui siamo a 500mt dalla fontana ed a 600 dai bagni ufficiali, ma in fondo checcefrega? il passeggino della piccola si rivelarà utile per andare a riempire la doccia solare e lo sconfinato bosco offre numerose opportunità ai bisognosi. Per chi non vuol e proprio muoversi, la mattina il canto di due venditrici ambulanti annuncia l'arrivo di frittelle, frutta e verdura. La baietta è pittoresca, l'acqua cristallina, temperatura relativamente fredda. Due piccoli bar offrono bibite, panini ben farciti ed amache. La sera la totale assenza di illuminazione accende la via lattea. Costo circa 20euro/giorno due adulti e due bambini, si paga la notte, niente orario di check-out. Il fine settimana c'è un po' di affollamento nelle ore centrali (accesso al camp in auto per 2 euro), la spiaggetta si satura rapidamente, ma il resto rimane godibile.

I nostri amici partono di buonora. Noi si fa il pieno di acque chiare alla fontana ed invece si parte dopo pranzo, approfittando delle due ore di sonnellino delle piccole. Breve sosta al bungee jumping dello spettacolare ponte sulla Krka (43.762218° 15.846446°) poco prima di Sibenik ed in città cambiamo valuta in banca a 7.16 kune/euro. In realtà non era necessario scendere: di banche ne avremmo trovate anche in località successive.

Dopo Sibenik, nonostante la penisola di Primosten sia molto bella, abbandoniamo la strada costiera per saltare Trogir e Split in modo da arrivare a Ploce per l'ultimo traghetto (rotte, orari e prezzi sul sito) che ci avrebbe portato alla meta. Così abbiamo percorso velocemente (ai soliti 80kmh) l'ultimo tratto della nuovissima autostrada A1 che per il momento termina a Ravca. Qui usciamo ed al cartello "Medugorie 42km" perdiamo l'opportunità di un incontro ravvicinato colla Vergine svoltando in direzione Ploce; dopo un paio di tornanti da paura siamo subito nella piana degli affluenti delle Neretva. Ad una delle numerose bancarelle di vendita diretta facciamo rifornimento di pomodori, pesche, prugne e mele novelle ed in mezz'ora di strada (segnata da un curioso contrasto tra fertile campagna e colline rocciose) arriviamo a Ploce dove, per la delizia del consumatore che c'è in ciascuno di noi, cediamo al ricatto del Lidl; non comprate qui il pane che dura mezza giornata, meglio ai panifici ("pekara") che dura per 2-3 giorni e costa meno di 1 euro al kg.

Apro una parentesi: la penisola di Peljesac è raggiungibile via terra, ma bisogna attraversare qualche km di Bosnia ed i lasciapassare ("documento per l'espatrio") delle nostre piccole non sono validi a causa di mancati accordi tra stati; la nuova normativa italiana dice che, nonostante la tenera età, non possono più essere aggiunte ai passaporti dei genitori, ma devono averne uno individuale (immagino circa 80+80 euro); il traghetto Ploce-Trpanj (Peljesac) joker+2adulti+bambini ci è costato 40 euro; al ritorno abbiamo tentato ed attraversato senza controlli le frontiere croato-bosniache.

E' il tramonto; al baretto del molo ordiniamo birra, carne e pizza, e visto che l'imbarco e rapidissimo, il tipo simpatico (quindi presumo non croato) si premura di incartarci il tutto per una cena on-board. Ingolliamo in tempo record il nettare di malto e si sale. Dopo meno di un'ora sbarchiamo con il buio a Trpanj, paesimo piccolo, ma dal lungomare animato ed alcuni ristorantini. Cerchiam parcheggio per un giretto, ma senza successo. Preoccupati dall'affollamento auto, lasciamo in direzione di Divna e dopo una decina di km pernottiamo il libera in uno spiazzo (43.007448° 17.220104°) tra i vigneti ed alcune vecchie case contadine. La strada è deserta la notte solo grilli e stelle.

Al mattino, colazione e ripartiamo per la tappa più "faticosa": 3km, due tornanti in discesa da seconda, e siamo a destinazione, località Divna, dove ritroviamo i nostri amici già parcheggiati sulla spiaggia di ciotoli. Qui non c'è nulla: le bambine hanno il libero razzolo, l'acqua è tiepida e turchese, il microcampeggio è popolato da discreti sloveni e polacchi, il bar a 20metri chiude alle sette di sera e il proprietario del campeggio ci fa personalmente le spese al paese. Se voltete può pure accompagnarvi da un suo amico che produce vino (occhio che se volete portarlo in Italì, dovrete tenerlo sempre al fresco, che altrimenti va subito in aceto) e travarica (grappa alle erbe). Sarà la permanenza più lunga della vacanza. Contrariamente agli alcolici, l'acqua è da usare con moderazione; i bagni sono puliti (dallo stesso proprietario), nessun ristorante, al bar ogni tanto lo zio fa hamburger e patatine. Circa 14 euro al giorno, un paio in più per la 220V (prese bifase shuko).

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Qualche nota su altri luoghi che abbiamo visitato successivamente a Peljesac.

Zuljana (42.891434° 17.454545°) - è un paesino sull'altra costa con 300-400mt di spiaggia di ciotoli che guarda ad ovest. Tre autocamp, uno all'inizio del paese sotto gli ulivi, uno in "centro" e l'ultimo arroccato a sud dove finisce la strada. La spiaggia principale è relativamente pulita, il fondale turchese, ma la costa frastagliata è molto varia per chi si porta la canoa: calette assolate od ombreggiate, isolette, fondali animati. Il ristorante ha buoni prezzi sul pesce (65 kune per un'orata media); il "fast-food" alla base del molo per la birra ha il prezzo più basso mai registrato (12 kune per mezzo litro).

Orebic e Viganj - probabilmente ogni surfista sa che il vento qui è assicurato. Infatti la zona da Orebic a Viganj è affollata da turismo giovanile, però tuttosommato i minicampeggi, locali e strutture sono sobri e la stradina costiera che li separa dal mare non incoraggia certo le gare di velocità. Non ho visto insegne di discoteche.

Loviste (43.023150° 17.032019°) - sulla punta occidentale di Peljesac per i 50CV si arriva dopo un faticoso passo 300mslm al 10% e forse più; almeno si è appagati da un punto panoramico sulla popolare isola di Korcula. Il paesino è grazioso, neanche affollato, ma la ricettività scarsissima: gli autocamp (il giardino di un paio di case) erano pieni e, una volta inoltrati sulla stradina costiera, non è facile trovare un parcheggio e fare inversione. Da riconsiderare un po' fuori stagione e magari con canoa, vista la costa frastagliata.

Drace - sulla strada per il continente, si affaccia al tranquillo mare interno; può valere una sosta al ristorantino (42.929021° 17.449180°) anche perchè siamo in zona di cozze e ostriche; ad un paio di minuti più ad est c'è sulla strada una baracca che vende e cucina direttamente dall'allevamento (42.917059° 17.467879°).

Ston - con vista su monumentali fortificazioni; c'è una banca (chiusa); il negozietto vicino ci ha cambiato allo stesso tasso senza commissione.

Mali Ston (42.846788° 17.704491°) - breve passaggio; mi ricordavo la cittadella fortificata dal mio precedente viaggio di 8 anni fa: da allora i tre ristorantini si sono (purtroppo) ampliati e raffinati e suppongo abbiano aumentato i prezzi; graziosa, ma piuttosto affollata.

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Dati sui consumi Joker.
Gasolio, circa 12km/lt
Olio, circa 1lt per 1500km

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Link utili:

www.avtokampi.si - sito sloveno che recensisce anche i campeggi di Croazia, Montenegro, Serbia.
www.promet.si - sito sloveno info traffico, lavori, situzione valichi, webcam
www.hac.hr - sito autostrade croate, con info traffico, webcam, tariffe (VISA, Kune, euro al campio ufficiale)

... confesso che su quiesti siti ho vissuto momenti d'ansia prima della partenza nel timore di non scegliere il meglio per tempi e luoghi; non fate il mio errore: fregatevene e vada come vada!

www.jadrolinija.hr - sito linee navali Croate - info rotte costiere e con l'Italia - orari, tariffe

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Considerazioni.

In Croazia abbiamo pù volte notato che dove l'affollamento è maggiore, i proprietari di campeggi tendono a fare i furbetti sulle cifre pattuite, giocando sulla stanchezza e/o ricattabilità del turista o (come nel caso di un camp sull'isola di Hvar) addirittura ficcando durante la nostra assenza un altro camper sulla stessa risicata piazzola. Cercate di essere chiari prima: da più soddisfazione metterli davanti alle loro contraddizioni ed andarsene. Colla tenda sarebbe più difficile.

Sull'affollamento in generale direi che a Peljesac la situazione è buona. Sulla strada del ritorno, oltre alla già citata Murter, abbiamo fatto un'incursione sullisola di Hvar e, a parte il piccolo campeggio Mlaska all'estremità est, la parte ovest, dove arrivano direttamente i traghetti dall'Italia, in questo periodo è decisamente satura.

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Prossimamente integrazioni e foto.


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25/08/2010 14:14 #47798 da vaquerito
Risposta da vaquerito al topic Dalmazia 2010
Questa Dalmazia mi attira sempre di più. Cominciare ora a pensare alle prossime vacanze estive è un brutto segno, però.
Preparo la frusta per autoinfliggermi la giusta punizione per quando posti le foto...

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25/08/2010 14:17 #47799 da Leon1572
Risposta da Leon1572 al topic Dalmazia 2010
:applausi:

Foto, foto, foto...

:applausi:

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25/08/2010 15:07 #47802 da Pipinot
Risposta da Pipinot al topic Dalmazia 2010
Comincio con il tracciato della Trieste-Ploce

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ed un campione della segnaletica...

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una fetta di burek "na sirom" (al formaggio) che con il suo compare alla carne ci ha risolto diversi pasti

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26/08/2010 09:32 #47859 da Pipinot
Risposta da Pipinot al topic Dalmazia 2010
Tuttosommato, considerata l'alta stagione, ci è andata piuttosto bene perchè, escludendo l'autocamp di Zuljana che era oltre alla strada, abbiamo sempre trovato posto fronte mare.

Isola di Murter - Camp Kosirina

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Peljesac - spiaggia Divna

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Isola di Hvar - autocamp Ivan Dolic

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Isola di Hvar - camping Mlaska

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27/08/2010 11:39 #48024 da Francesco74
Risposta da Francesco74 al topic Dalmazia 2010


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