Ricordando l'estate: syncrovacanze '09

Resoconto di una breve vacanza tra monti e mari, dai 2643m slm del Tunnel del Parpaillon e gli 0m slm della Plage de Pièmanson.

Un veloce (si fa per dire..) trasferimento dalla pianura padana sino al paese di Limone Piemonte dove, dopo un violento acquazzone che ci blocca per piu' di 40' sotto ai portici, attacchiamo la salita che porta al Forte Centrale e da' il via al nostro tour fuoristrada.

La notte passa tranquilla, solo un po' di vento e qualche piccolo scroscio a ricordarci di fare gli scongiuri per il giorno a venire.
Funzionano! La mattina non è delle piu' belle ma squarci nelle nuvole promettono un rapido miglioramento metereologico.

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Lungo la facile sterrata che porta in territorio francese raggiungiamo la Bassa di Preafica (con spuntino)

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per poi "buttarci" verso gli infiniti tornanti che portano a Tende. Beh, non proprio infiniti, ma per mia moglie che soffre di vertigini ogni curva è un supplizio, specie nelle svolte a sx dove puo' ammirare il baratro senza protezioni sul ciglio della strada. Quando poi devo fare una manovra x girare sul tornante rischia lo svenimento. Finalmente a Tende, nella Vallèe de la Roya, con secondo ed ultimo scroscio d'acqua della vacanza a tenerci bloccati sotto un balcone per una buona mezz’ora.
Riprendiamo lo sterrato dopo aver risalito il Vallon de Cairos, prima di Saorge. Siamo nella Foresta Demaniale di Cairos. Le nuvole basse ci nascondono il paesaggio e solo in quota riusciamo a vedere per pochi minuti tutto il verde che ci circonda. Giusto per l'arrivo dell'ora di cena, cartelli di divieto di accampamento ci ricordano che siamo nel Parco del Mercantour così decidiamo di proseguire brancolando nelle nuvole fino ad arrivare alla strada asfaltata che compie un anello attorno al complesso fortificato dell'Authion. Non passa anima viva e decidiamo di fermarci nell'unica zona pianeggiante: il pavimento di un edificio militare di cui ora restano solo poche tracce.

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Tira un vento cane e tocchiamo gli 8°. Cena a bordo con stufa accesa e poi... cinema per i piu' piccoli e 4 chiacchere per i piu' grandi, divisi sui due pulmini.
Il tetto alzato prende "schiaffate" veramente forti dal vento e decido di chiuderlo per sicurezza. All'ora della nanna mi tocca riaprire ed infilarmi nella "ghiacciaia" (è agosto e per definizione DEVE fare caldo, vero Raffo?!) mentre i bimbi ronfano già al calduccio nella zona inferiore. Durante la notte il vento cala per poi cessare prima dell'alba. Che si rivela decisamente migliore di quella precedente

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e mostra parte della strada che il giorno prima avevamo percorso immersi nelle nuvole.

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Sosta al Col de Turini per l’acquisto di formaggio direttamente dal casaro

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e via in direzione della Cime de la Bonette, non prima di una sosta pranzo nel parcheggio della seggiovia di La Colmiane, dove sperimentiamo la discesa in bob su binario: porcoporco se son veloci….
A St. Dalmas decidiamo di infilarci per la notte in una valletta poco fuori dal paese: dopo circa 5 km di sterrata

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ecco il posto che ci siamo guadagnati!

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La sveglia all’alba (08.30) e la rapida partenza (11.00) ci portano al Col de la Moutier, con composizione artistica di pecore ingaggiate dal locale ufficio del turismo a nostro beneficio.

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Una bella sterrata

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ci porta all’asfalto per Barcellonette (simpatica cittadina, nelle vicinanze possibilità multisport, dalla mtb al parapendio passando per il rafting e kayak) che raggiungiamo dopo un fresco bagnetto nel torrente Bachelard, vicino alle omonime Gorges.

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2 Notti nel campeggio Le Peyra (piccolo e tranquillissimo, ad 1 minuto di bicicletta dal centro di Barcellonette), e poi via verso il Tunnel del Parpaillon (che per me è oramai una meta classica..) sulla sterrata che arriva sino a 2643m slm!

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Per la notte decidiamo di perdere un po’ di quota e arriviamo poco distante da Crevoux, accampandoci in prossimità dell’omonimo torrente ( che sembra in secca, ma in realtà l’acqua scorre sotto una 10ina di cm di sassi). Grigliata! E birra in quantità.
La mattina decidiamo di esplorare un nuovo percorso, che porta alla stazione sciistica di Risoul 1850 passando dalla località di Pramouton.
Sterrata facile e piacevole, pochi incontri con altri fuoristrada.

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Qui la moglie ha un tracollo psicologico

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non sa decidere se upgradare il syncro con un motore boxer Subaru o un 5 cilindri Audi.
Valori di coppia, potenza massima, consumi… al limite dello stallo mentale.
Fortunatamente la rottura della cinghia dei servizi del pulmino dei nostri amici la distrae da questo looping.
Ma non c’è il ricambio! O meglio c’è ma della misura sbagliata.. Si riesce comunque a raggiungere il primo paese ma è ferragosto e tutto è chiuso. Sosta obbligata quindi nel campeggio Le Mille Vents (che strano nome….) con piscina piu’ gelida dell’acqua del torrente, che difatti evito come la peste.
Ne approfittiamo per un controllo generale dei pulmini e un bel giro al broncospasmo in mtb.
Che si fa che non si fa, contatto il buon Gioy che mi dà notizie sulla situazione “costiera”. La ressa turistica sembra diminure e così decidiamo per un salto al mare, piu’ precisamente a Saline de Giraud, in Camargue. Contatto anche un amico fuoristradista che mi conferma la simpatica meta, suggerendomi di passare il campo nudisti e raggiungere una zona piu’ isolata della Plage de Pièmanson.
Così è. Partiamo di buona lena ma il problema alla pressione dell’olio motore (che ho parzialmente tenuto a bada con l’installazione in posizione “creativa” di un radiatore)

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mi perseguita e devo mantenere un’andatura molto tranquilla, a volte anche troppo.
Grazie anche alla temperatura ambiente di 38°. Come si stava bene sui monti..
Arrivati in prossimità di Marignane il traffico si fa caotico, l’aria appiccicaticcia, l’urbanizzazione opprimente. Che cambiamento!
Finalmente raggiungiamo il battello (Bac de Barcarin)

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che fa spola sul Rodano (5 euro per 2 minuti di navigazione) ed arriviamo a Saline de Giraud.
Qui vanno e vengono i mezzi piu’ disparati: fuoristrada, camper, motociclette, tutti a far rifornimento d’acqua alla fontana o a cercare viveri.
Che vivacità!
Palette e secchielli per i bambini e ci lanciamo verso la spiaggia, attraversando stagni e saline.

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Poco dopo arriviamo alla meta.
Non so chi di voi ci sia stato, ma mi ha dato la sensazione di un villaggio alla Mad Max: roulotte, moto, biciclette, furgoni, sidecar, tende, camperini e camperoni. Persino un autobus trasformato a camper. Tutto questo direttamente alle spalle della spiaggia. Per almeno 1km a ovest. Ed almeno 1 a est. Che bolgia.
Per lo choc non ricordo nemmeno di fare qualche foto, quindi non vi resta che immaginarlo..
Verso ovest l’eterogeneo accampamento si fa sempre piu’ chiuso, una catena sbarra il passaggio. Ovunque si gioca a bocce, con capannelli da slalomare o arrestarsi se impegnati nel tiro risolutivo.
I compagni di viaggio mi lanciano poco velati improperi.
Nell’ansia del momento dimentico l’sms dell’amico fuoristradista che dice di passare il campo nudisti per raggiungere la zona piu’ tranquilla. Il posto non mi piace, E non piace agli altri. Così per stemperare la situazione li mando in avanscoperta verso est ed intanto medito su che pena infliggere all’amico consigliere. Poi una telefonata: il campo nudisti! È da attraversare poi la spiaggia si svuota. Così ci muoviamo per raggiungere i compagni: ancora camper, auto, furgoni ecc ecc nella solita confusione, poi i nudisti! Tutto ordinato, qualcuno si è pure ricavato uno spazio che si direbbe permanente. Passa anche un tizio nudo in moto (!), con lo zaino ed il casco al braccio. Il mio amico Antonio mi dirà poi che ha avuto un’illuminazione nel vedere l’ordine dopo la baraonda: è che i nudisti, essendo per l’appunto nudi, non hanno le tasche dove riporre i piccoli oggetti e quindi devono essere per forza ordinati, altrimenti perderebbero tutto. E dire che lo facevo anche un ragazzo intelligente...(ciao Antonio!)
Comunque, si procede in quest’ordine e disciplina, soliti capannelli per le bocce (quelle per giocare, mattacchioni!) e poi.. poi la sabbia si fa piu alta e smossa. Arrivano in senso contrario due auto a manetta, sbandando e saltando tra le tracce nella sabbia per non restare bloccati. Una Bmw è arenata ed abbandonata al suo destino, bottiglie di plastica vuote sotto alle ruote a testimoniare l’infausta battaglia.
Qualcuno comincia a fare segno di fermarci, dove vorremmo andare con quel catanaglio? Che da qui in poi aller seulement le quatre quatre! Dribblo con eleganza i detrattori del Westfalia, un sorriso di circostanza (quasi ebete) e do’ gas.
Planiamo sulla sabbia con eleganza, la spiaggia si stringe, ancora le ultime roulotte parcheggiate con cura e vedo in lontananza gli amici. Oramai ci siamo! Invece il dramma. Entro su 2 tracce profonde

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scalo dalla 2à alla 1à ma inflilo la 3à, il motore perde immediatamente giri e punta con il muso verso il basso, quasi una staccata alla curva di un autodromo, poi si pianta sulla pancia con un gemito. Silenzio.
Papà, ci siamo insabbiati?
Sì.
Bene, noi andiamo a giocare in riva al mare.
Bravi. Nessuno mi aiuta a spalare?
No!
Bravi, andate a….. giocare.
E inizio a scavare

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Mezz’ora di lotta. Alcuni fuoristrada passano senza fermarsi, e io mi guardo bene dal chiedere uno strappo, sono “omo” e da “omo” devo uscire da solo. Sgonfio le gomme a 1.5 atm e metto sotto alle ruote posteriori i cunei di livellamento. Saltiamo fuori nel momento in cui arriva l’amico syncrista per aiutarci. Sembrava fermo a godersi il mare, ma anche lui lottava con la sabbia! Decidiamo per una pressione di 1 atm alle ruote e ripartiamo. Praticamente un overcraft! Ripassiamo in surplace sulle tracce maligne e raggiungiamo una zona di basse dunette di sabbia fronte mare.

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Campo!

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Una breve ricognizione fino alla foce del Rodano ma la zona migliore resta quella scelta.
Di tanto in tanto passano fuoristrada con lunghe canne da pesca issate sul paraurti anteriore e fa molto America..
Purtroppo alle spalle si vede ( e si sente, quando cala il vento, un sordo brontolio senza sosta, il rumore della civiltà) la zona industriale con alte torri sputa fuoco, ciminiere, ponti elevatori, generatori eolici.
Di zanzare neanche l’ombra, merito anche di una leggera e continua brezza che spira dal mare.
Passiamo così un paio di giorni di relax in riva al mare.
Ma per noi è ora di tornare a casa. I nostri compagni di viaggio si regalano un’altra giornata di mare mentre noi torniamo sui nostri passi. Un veloce trasferimento (si rifà per dire..) e siamo a Le Monetier les Bains (Briancon), nel comodo campeggio comunale a pochi minuti di bicicletta (un bel sentierino frequentato dai bikers) dal nuovo centro termale. Il giorno a seguire ci regaliamo 3 orette nelle calde acque delle piscine ed una bella cena a base di raclette. Le vacanze sono prprio finite. La salita al Colle del Monginevro, per rientrare in suolo italico, la dobbiamo spezzare in 2 tratte: la pressione dell’olio a 3.000 giri è pari a quella che si registra con il motore al minimo. Ma oramai ho imparato il trucco: quando il termometro dell’olio scende sotto agli 80° la pressione torna a valori accettabili. Così ci si ferma, si fan 2 chiacchere, uno sputino, un occhio alla temperatura e si torna in marcia. Se la salita è molto lunga si rischia di finire le riserve alimentari velocemente…..
Da Susa in avanti è una “corsa” verso casa, già pensando al lavoro che mi aspetterà in autunno per ridare anima allo stanco motore, per farlo tornare piu’ grintoso di prima ad accompagnarci nella prossima avventura.

Orpole, ma le vedete anche voi le foto con colori da fotografo artistico??
Quando le ho caricate parevano normali...
Gioy?

paolinox ha scritto: Orpole, ma le vedete anche voi le foto con colori da fotografo artistico??
Quando le ho caricate parevano normali...
Gioy?

io le vedo bene, anzi, le vedo proprio belle!

Che bello addormentarsi con lo sciabordio del mare, lì a due passi, nelle orecchie!
Grande Paolinox, lo scavatore solitario!

paolinox ha scritto:

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non so se sei più matto o più genio...nel dubbio io trasecolo...

raffo ha scritto:
non so se sei più matto o più genio...nel dubbio io trasecolo...

E' un genio matto. La genia più pericolosa. E contagiosa.

E bravo... devo ancora finire di leggere il tuo lungo (e bel) racconto... ma già così intriga! Bravo Ing... bel giro!

ahahahaha grande, quanto vi invidio!! Il prossimo anno mi rifarò

Stupendo soprattutto il radiatore "telescopico" :applausi:

Bello pure il bestione del tuo compagno di viaggio!!

breso ha scritto: Stupendo soprattutto il radiatore "telescopico" :applausi:

Io lo vidi quando era ancora in fase di montaggio... ma shhhhht, non dirlo a nessuno, sennò andiamo OT!

breso ha scritto: Bello pure il bestione del tuo compagno di viaggio!!

Gia', ed è per colpa sua se son passato dal fuoristrada (vero) al syncro..

bel giro veramente ! mi piacerebbe molto ripercorrerlo magari in primavera inoltrata, pensi sia possibile? neve? le vecchie strade militari hanno un fascino davvero irresistibile . dove ti sei procurato le cartine dettagliate ? ex militari?
complimenti belle foto stupendi mezzi . anche a me le foto sono apparse in colori psichedelici.

paolinox ha scritto:

breso ha scritto: Bello pure il bestione del tuo compagno di viaggio!!

Gia', ed è per colpa sua se son passato dal fuoristrada (vero) al syncro..

Non ne vuole sapere di far parte dell'allegra combriccola?
:hippy

armin ha scritto: anche a me le foto sono apparse in colori psichedelici.

Ma solo voi le vedete con i colori psichedelici? Io le vedo correttamente... non capisco...

Gioy_80 ha scritto:

armin ha scritto: anche a me le foto sono apparse in colori psichedelici.

Ma solo voi le vedete con i colori psichedelici? Io le vedo correttamente... non capisco...

anche io psichedeliche, cioè piccole le vedo normali e grandi psichedeliche : :mucca :fiori:

...fortuna che è venerdì|

Cosa intendete per psichedeliche?
Io di "anomalo" ci posso trovare solamente l'effetto dell'artefatto della compressione JPG, probabilmente dato dalla compressione automatica del server... e soprattutto solo su alcune...